Export di vino: 4 nuove tendenze per il 2024

Il mondo del vino sta attraversando un periodo di cambiamento e rivoluzione sotto molti punti di vista. Innanzitutto, vediamo che i volumi del periodo pre e durante il Covid sono estremamente difficili da raggiungere sia a livello nazionale che internazionale; inoltre, stiamo assistendo a un radicale cambiamento nelle abitudini e nelle preferenze dei consumatori.

Per questo motivo, abbiamo individuato una serie di tendenze che riguarderanno l’export di vino nel 2024 e sicuramente nel prossimo futuro:

  • Vini kosher
  • Vini dealcolati
  • Packaging alternativi come bottiglie PET, cartone riciclato
  • Vini orange

 

I vini kosher

I vini kosher stanno vivendo un’impennata di popolarità e stanno ottenendo un maggiore riconoscimento in tutto il mondo, attirando sia i consumatori ebrei che quelli non ebrei. Grazie al loro processo di produzione unico e all’adesione a rigorosi standard kosher, questi vini stanno lasciando il segno nell’industria vinicola mondiale, tra cui anche quella italiana.

USA rappresenta il 40% delle nostre esportazioni di vini kosher, seguita da Israele con una quota del 28%. Canada detiene l’11%, UK il 9%, Francia il 4% e Germania il 3%.

Credo che entro la fine dell’anno questi vini continueranno la loro espansione e registreranno una crescita del 15% a valore e di circa il 10% a volume. I mercati principali di riferimento rimarranno gli stessi ma penso che ci siano delle grosse opportunità anche nei Paesi dell’Est come Ungheria, Russia e Polonia.

La domanda di vini kosher in Italia e all’estero è stata trainata da diversi fattori. In primo luogo, un numero crescente di consumatori cerca prodotti kosher a causa di preferenze dietetiche, osservanza religiosa o desiderio di vini di alta qualità che aderiscono a standard di produzione rigorosi. Inoltre, i vini kosher stanno guadagnando popolarità tra i consumatori non ebrei che apprezzano la meticolosa attenzione ai dettagli e la qualità associata alla certificazione kosher.

 

I vini dealcolati

Una tendenza interessante è l’innovazione dei profili gustativi dei vini analcolici. In passato, molti vini analcolici sono stati criticati per la mancanza di complessità e profondità. Tuttavia, i produttori stanno sperimentando diverse varietà di uve, tecniche di fermentazione e processi di invecchiamento per creare vini con sapori più diversi e interessanti. Questo include l’esplorazione di miscele uniche, l’incorporazione di frutti esotici o botaniche e l’introduzione di nuovi metodi di vinificazione per migliorare l’esperienza gustativa.

Un’altra tendenza degna di nota è la premiumisation. Tradizionalmente, i vini analcolici erano considerati un compromesso in termini di gusto e qualità. Tuttavia, con l’aumento della domanda di opzioni sofisticate senza alcol, i produttori si stanno concentrando sulla creazione di offerte di alta qualità e di livello superiore. Ciò comporta l’utilizzo di varietà di uve pregiate, l’impiego di tecniche di vinificazione tradizionali e l’investimento in processi produttivi di alto livello. Di conseguenza, i consumatori possono ora trovare vini analcolici che offrono un’esperienza di consumo più raffinata ed elevata.

Con la crescente attenzione alla sostenibilità e alla coscienza ambientale, nel settore dei vini a bassa gradazione alcolica si registra una tendenza verso metodi di produzione sostenibili e biologici. I produttori adottano pratiche come l’agricoltura biologica o biodinamica, la riduzione dell’uso dell’acqua e l’impiego di materiali di imballaggio ecologici. Questa tendenza è in linea con i valori dei consumatori attenti alla salute, che non solo cercano opzioni prive di alcol, ma desiderano anche prodotti realizzati in modo responsabile dal punto di vista ambientale.

Nel 2024 ci si aspetta una crescita a valore del +13% e +9% a volume. Attualmente i principali Paesi di destinazione dei vini dealcolati sono USA, seguiti da Canada, Scandinavia e Russia; nei prossimi anni  i Paesi che giocheranno un ruolo chiave per l’importazione di vini dealcolati sono Australia e Nuova Zelanda. Questi Paesi hanno industrie vinicole ben consolidate e i consumatori cercano opzioni analcoliche in linea con i loro stili di vita attenti alla salute. Anche il Medio Oriente, in particolare paesi come gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita, ha una domanda significativa di bevande analcoliche, compresi i vini. Queste regioni sono caratterizzate da fattori culturali e religiosi che scoraggiano il consumo di alcol, determinando una maggiore richiesta di alternative analcoliche. I vini a bassa gradazione alcolica rappresentano un’opzione per gli individui di queste regioni, che possono godere del gusto e dell’esperienza del vino senza il contenuto alcolico.

 

Packaging alternativi

In Italia ma soprattutto all’estero, in Paesi come Scandinavia, Canada, UK, USA e Benelux, sta crescendo sempre più l’attenzione alla sostenibilità e a tutte ciò che ruota attorno a questo tema. Il vino è certamente coinvolto in questo dibattito e i consumatori chiedono prodotti rispettosi dell’ambiente, delle persone, della salute e con impatto nullo verso questi. Nei prossimi anni sarà sempre maggiore la richiesta di vini con packaging alternativi al vetro, dato che la sua impronta di carbonio è elevatissima; quindi, saranno gettonati vini con bottiglie in cartone riciclato, in PET e il vino in lattina.

 

Vini orange

Nei prossimi mesi/anni i vini orange e i vini naturali avranno un successo davvero importante; le ragioni sono molteplici. I vini naturali sono prodotti senza l’uso di sostanze chimiche o additivi, il che li rende un’opzione più salutare. Molte persone sono alla ricerca di opzioni sostenibili e i vini naturali sono prodotti utilizzando pratiche agricole biologiche o biodinamiche, più rispettose dell’ambiente. I vini naturali hanno un profilo gustativo distinto che può essere attribuito all’assenza di additivi e sostanze chimiche; questo gusto unico ha attirato un numero crescente di appassionati che apprezzano la varietà e la diversità dei sapori offerti dai vini naturali. La produzione di vino naturale è spesso un’attività artigianale su piccola scala, il che aumenta il fascino e l’attrattiva del prodotto; i consumatori sono attratti dall’idea di sostenere piccoli produttori indipendenti che si dedicano con passione alla loro attività. I vini naturali sono spesso considerati un prodotto più autentico, poiché si affidano a metodi di vinificazione tradizionali ed evitano le moderne tecniche industriali. Ciò conferisce loro un senso di storia e tradizione, che può risultare interessante per i consumatori alla ricerca di un’esperienza autentica.

Nel 2024 ci si aspetta una crescita a valore del +11% e +7% a volume. Inutile dire che al momento i principali Paesi di destinazione sono quei mercati particolarmente attenti alla salute e alle tematiche di sostenibilità, come Canada, Scandinava, Benelux e in parte gli USA.